domenica 31 maggio 2015

COMITATO NO LOMBROSO: IL "BRIGANTE" GIUSEPPE VILLELLA ERA INNOCENTE!...



GIUSEPPE VILLELLA ERA INNOCENTE!

2015-05-31

<< Motta Santa Lucia (CZ) – Giuseppe Villella, individuato da Cesare Lombroso come l’archetipo del «delinquente atavico», in realtà era del tutto innocente.

Si trattava di una persona proba, onesta e timorata di Dio, che non aveva mai offeso alcuno né rubato nulla in una lunga vita fatta di sacrifici e duro lavoro quotidiano come bracciante agricolo.

La sua notorietà infatti risiede in un clamoroso “falso storico”, poiché da ricerche incrociate condotte dal Comitato no-Lombroso, abbiamo appurato che non vi sono processi politici per brigantaggio che contemplano il suo nome presso gli archivi storici calabresi, il che significa che il povero Giuseppe Villella, prova della teoria lombrosiana dell’atavismo criminale e simbolo di quella che qualcuno chiamo “razza Maledetta “, brigante non lo era di certo.

Un destino infame, un’omonimia forse, una lontana parentela, una legge Pica applicata con ferocia inaudita, lo strapparono ai suoi cari, alla sua bella Motta Santa Lucia per portarlo, innocente e disperato, nel lontanissimo carcere di Vigevano, nel 1864. Lì avrebbe ancora potuto salvarsi, non dalla morte, che presto lo ghermì nell’agosto dello stesso anno per le disumane condizioni carcerarie, ma dall’offesa più grave che un uomo possa subire, ossia la sottrazione della sua dignità.

Il suo dichiararsi sempre innocente non impietosì alcuno, tanto meno il dottor Cesare Lombroso, ossessionato dalla ricerca di una prova, di una malformazione, di una «cosa» qualsiasi che potesse dare sostegno alle sue teorie.

Lombroso volle scoprire nella fossetta occipitale mediana di Giuseppe Villella la prova inconfutabile del carattere del delinquente nato o atavico…calabrese e meridionale?

Meglio!

Poteva così affermarsi come l’atavismo criminale fosse comune a tutto il Mezzogiorno d’Italia, per giustificare gli orribili misfatti compiuti dopo l’artificiosa unità. Pensiero ancora terribilmente attuale anche se sottaciuto…

Oggi di Giuseppe Villella resta solo il dissacrato cranio, considerato dai responsabili del Museo “Cesare Lombroso” un «bene culturale» e beni culturali gli altri 904 teschi che arredano le pareti dello squallido museo di Antropologia Criminale torinese.

Quanto si espone non è privo di fondamento, ma è frutto di un lungo lavoro di ricerca di un gruppo di intellettuali (Domenico Iannantuoni, Francesco Cefalì, Eugenio Attanasio, Francesco Antonio Schiraldi, Amedeo Colacino) che ha portato al ritrovamento di tutti i documenti anagrafici e giudiziari e che sono a disposizione del Comitato Tecnico Scientifico “No Lombroso”, al fine di promuovere le necessarie azioni volte alla riabilitazione del nome e dell’immagine del fu Signor Giuseppe Villella di Motta Santa Lucia .

Giuseppe Villella di Francesco, diventato a 69 anni peculiare oggetto di studio di Cesare Lombroso, nacque nel 1795 a Motta Santa Lucia, nel circondario di Catanzaro. Benché il celebrato «padre» dell’antropologia criminale abbia fatto del povero Villella il culmine dell’assurda ricerca sulla criminalità innata, in realtà il contadino calabrese è stato solo l’ennesima vittima degli abbagli del falso scienziato di Verona.

La consultazione degli archivi contenenti lo svolgimento dei processi celebrati dal 1816 al 1862, sia presso la Gran Corte Criminale di Catanzaro che presso la Gran Corte di Cosenza, nonché l’esame dei processi svoltisi nei Tribunali di Nicastro e di Cosenza nel 1863, quindi i documenti anagrafici originali confrontati con quelli redatti dallo stesso Cesare Lombroso e pubblicati a mezzo stampa nel corso del tempo, conducono ad affermare, con assoluta certezza, che il Giuseppe Villella di cui si occupò Lombroso non fu un delinquente, ma uomo totalmente estraneo ad eventi malavitosi. E ora che ne sarà di Cesare Lombroso?

Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso >>               



Fonte: http://www.calabrialibera.it/comitato-no-lombroso-il-brigante-villella-era-innocente/


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Molti, anzi troppi sono troppo buoni con l'ebreo Ezechia Lombroso autonominatosi "Cesare",  e che col suo scheletro si para ancor oggi in piedi come "dominus" del suo macabro vero e proprio mausoleo in Torino,... e che dopo 150 anni trionfa ancora e sempre sul suo prigioniero e trofeo di guerra: l'italiano, duosiciliano, "meridionale" e calabrese Giuseppe Villella, il cui cranio giace ancora "scocculatu" al centro del sedicente e falso "Museo di Antropologia Criminale Lombroso" di Torino!

Il Fatto sicuramente interessante e rivelatore sul Lombroso è che da un punto di vista autenticamente legato al "metodo sperimentale scientifico" egli è sicuramente classificabile come pseudoscienziato, ma dal punto di vista dello "ius sanguinis" egli fu ed è sicuramente classificabile come uno pseudoveronese, uno pseudoveneto, uno pseudotorinese, uno pseudoitaliano, ma sicuramente un vero e proprio ebreo, che dal punto di vista culturale fu anche sicuramente un vero e proprio sionista, di ascendenze ideali farisee e talmudiche, ed un vero e proprio razzista nel senso peggiore del termine ed al servizio di un regime veramente tirannico, massonico, ebraico, rothschildiano, locale e globale!...

Ovvero l’Ezechia, che molti e troppi proteggono ancora adesso all'insegna del classico ed ipocrita "ciangi e futti":... "poverino"!... non fu affatto una inconscia ed innocente "vittima" di "abbagli" ed in totale buona fede!... Ma, egli, ammenoché non fosse di una ignoranza abissale e, o di una idiozia assoluta, cosa che per altro nel suo caso, come nel caso di molti suoi sostenitori perfino accademici suoi contemporanei ed anche attuali, non è tutta da escludere,  non poteva non essere pienamente cosciente del fatto che egli era un "carnefice" che si muoveva e poteva comunque muoversi solo ed unicamente con il concorso, l'aiuto, il sostegno, la protezione, la connivenza, la complicità di un contesto collettivo, associativo ed istituzionale, pubblico e privato, locale e globale, ideologico e politico, governativo e statale, sociale e culturale, "scientifico" e militare, accademico ed economico, etc. estremamente spregiudicato e privo di scrupoli, fazioso e disonesto, menzognero e tracotante, prepotente,  violento e conclamatamente criminale di guerra e di pace!

Esiste, comunque ed oggettivamente, una continuità storica vergognosa, inconfessata ed inconfessabile, ma non credibilmente negabile, tra il criminale, bugiardo e falsificatore Ezechia Lombroso del 1861 e coloro che nelle istituzoni pubbliche decretarono nel 2008 di stanziare 10 milioni di euro per restaurare e... riaprire... il "suo" museo, che, guarda caso, proprio nel 1938 era stato... chiuso... nientedimeno che su ordine di... Benito Mussolini!

Evidentemente il Regime Fascista del 1938 era allora molto meno razzista, molto meno antimeridionale e molto meno antitaliano non solo del Lombroso e dei suoi complici di 150 anni fa, ma anche molto meno razzista, molto meno antimeridionale e molto meno antitaliano  di coloro che nel 2008 ed ancora oggi sono gli attuali ed eventuali sostenitori di Lombroso!... ed estimatori aperti e diretti o nascosti ed indiretti delle sue tesi beceramente razziste, antitaliane, antimeridionali, anticalabresi!... e che evidentemente si annidano con maggiore probabilità proprio tra gli attuali massoni, ebrei, farisei, sionisti, suprematisti, segregazionisti apartheid, talmudici, satanisti e rothschildiani di vario tipo che agiscono in Torino e su Torino!....

Infatti, che dire altro?... Visto l'attaccamento morboso che proprio certi ambienti accademici locali torinesi mostrano per il macabro mausoleo lombrosiano?... ed anzi visto il peso specifico sociale determinante con cui essi dimostrano di essere fortemente presenti ed attivi anche e proprio nell'ambiente non solo accademico, ma anche culturale, politico, etc.  torinese e nel restante blocco sociale dei loro attuali potentissimi fratelli, cugini, parenti, consanguinei, affini, amici, alleati, sostenitori e simpatizzanti locali e globali?...

Insomma, Lombroso e tutti i maggiorenti del duo fradicio, corrotto, criminale, assassino, perverso e pervertito ambiente locale e globale, che allora come adesso è sempre lo stesso, non ancora soddisfatti di avere già vinto militarmente il Popolo delle Due Sicilie, avevano bisogno allora di classificare "scientificamente" come razzialmente inferiore il coevo Popolo delle Due Sicilie, tale e quale come anche adesso essi hanno ancora lo stesso turpe bisogno di classificare "scientificamente" come razzialmente inferiore  l'attuale Popolo dell'Italia del Sud che ne rappresenta la continuità etnica, storica, genetica, etc.!

Ovveoro, in più di 150 anni le cose non sono affatto cambiate ed a Torino è chiarissimo che vi sono ambienti molto potenti che  hanno ancora disperato e criminale bisogno  di criminalizzare "antropologicamente" e diabolico bisogno di demonizzare “positivisticamente” il Popolo dell'Italia del Sud come "atavicamente criminale ": "brigante"allora!... e "mafioso", "ndranghitaro", "camorrista", etc." oggigiorno!..

Quanto sopra, la classe dominante locale con i suoi sopraddetti annessi e connessi globali, conquistò militarmente l'Italia nel 1861, essa dunque sentiva allora "assolutamente" necessario bollare come "atavicamente criminale" il Popolo Duosiciliano, proprio per potere giustificare il proprio diritto a sminuirlo,  porlo in posizione subordinata, disprezzarlo, insultarlo, offenderlo, asservirlo, schiavizzarlo e finalmente...  cannibalizzarlo!... e "metabolizzarlo" con ogni mezzo e senza nessunissimo scrupolo,… come di fatto essa fece!... e come di fatto sta ancora facendo  adesso a presente nei confronti del Popolo Italiano del Sud!!... e come di fatto ancora farà sempre e comunque anche in futuro!!!... ammenoché il Popolo Duosiciliano, o Popolo Italiano del Sud, o "Meridionale", o come altro che dire lo si voglia, non sappia nel frattempo organizzarsi adeguatamente e ribellarsi a simile bestiale, umiliante ed inaccettabile tirannia in maniera finalmente... vincente !!!
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giovedì 28 maggio 2015

I QUATTRO CAVALIERI DELL'APOCALISSE

I quattro cavalieri dell'apocalisse: cavaliere bianco della tirannia e dell'oppressione, cavaliere rosso della guerra e dei massacri, cavaliere nero dell'ingiustizia e della fame, cavaliere verde della pestilenza e della morte;...rappresentati in una vetrata di una chiesa medievale.
Il talmudico Rothschild a capo del suo "popolo autoelettosi divino" e del suo impero rabbino e strozzino globale,... vuole schiavizzare e cannibalizzare tutto il resto dell'umanità!

Per perseguire questo criminale, bestiale e mostruoso obbiettivo millenaristico, suo e del suo "popolo autoelettosi divino", Rothschild, se non sarà fermato da noi tutti, sta procedendo in termini sempre più espliciti e brutali contro il resto dell'umanità che vuole schiavizzare e cannibalizzare, perfino a costo di arrivare ad una apocalittica Terza Guerra Mondiale Totale con cui sterminerebbe  anche più del 99% del resto dell’umanità.


In particolare, in Italia, questo attuale e vigente Stato a sovranità limitata, coloniale e schiavistico non è niente altro che un puro strumento con cui Rothschild ed suo il "popolo autoelettosi divino" nel quadro del loro impero globale dominano localmente l'Italia ed opprimono autocraticamente, dittatorialmente e tirannicamente il Popolo Italiano!

Rothschild tramite il suo "popolo autoelettosi divino" regge e governa il suo impero globale e le sue province locali e, con tutti i suoi innumerevoli subordinati e tutti i suoi immensi mezzi, sta cercando in ogni modo di ridurre il Popolo Italiano alla obbedienza totale, per avviarlo progressivamente alla sua morte e distruzione fino alla sua completa estinzione!

Infatti:...
- per adesso Rothschild sta provando se riesce a perseguire i suoi scopi con l'astuzia: in termini "ideologici", "politici", "sociali", "economici", "giudiziari", "mediatici", "religiosi", "demografici", etc.;  
- ma, mano a mano che le sue menzogne vengono smascherate, allora  ci prova con la  violenza: in termini sempre più apertamente "autoritari", "polizieschi" e "militari";

Che Rothschild, per mezzo del suo "popolo autoelettosi divino" e dei suoi innumerevoli subalterni del suo impero globale e nelle sue province locali, voglia perseguire proprio questo progetto di schiavizzazione e cannibalizzazione di tutti gli altri popoli del mondo, ed in particolare di annientamento del Popolo Italiano, sia pure almeno per ora in termini prevalentemente "politici, giudiziari, economici ,etc. ", lo attesta, tra le altre cose:

- oltre alla sudditanza monetaria


- ed allo strozzino estorsivo e truffaldino "Debito Pubblico

imposti con l'inganno e la violenza sul Popolo Italiano,

- anche il già immenso ed ancor sempre più crescente fiume di milioni e milioni di schiavi "immigrati" che ogni anno vengono ricuperati militarmente e propagandisticamente  da tutte le parti del mondo, anche le più remote, ed incanalati e spinti con la violenza e l'inganno verso l'Italia.

Questa enorme massa di persone appartenenti a vari popoli del mondo in parte viene sterminata in parte terrorizzata e costretta afuggire dal proprio paese, e ridotta alla disperazione:

-  con guerre di una ferocia mai vista prima da decenni, se non da secoli, così conclamata e gridata di proposito dai media del monopolio globale con fini perfidamente strumentali  per costringere, appunto col... terrore,... le masse popolari di tutto il mondo ad obbedirgli;

- con mezzi  militari ed  economici globali di una vastità e consistenza assoluta senza precedenti  storici  e proporzionalmente comparabili solo con fenomeni analoghi di  secoli e di millenni passati;

- con mezzi ideologici, politici, mediatici e propagandistici portati ad un livello di intensità isterica, ossessiva, maniacale, schizofrenica,   senza precedenti da secoli e millenni.

"Estote parati"!

"Si vis pacem, para bellum"!

"Chi non conosce e non capisce adeguatamente il suo principale nemico, è inevitabilmente destinato ad esserne sconfitto"!

martedì 19 maggio 2015

MACEDONIA: SOROS, UNO DEI PIU' BRILLANTI "RAGAZZI DI CASSA" DI ROTHSCHILD, STA INTRIGANDO E COMPLOTTANDO PER PORTARVI LA GUERRA

 
 
LA "OPEN SOCIETY FOUNDATION" DI SOROS IN MACEDONIA
2015-05-19 19.40
di Mirka Velinovska e Milenko Nedelkovski -

 





La nascita della Fondazione data al 1993.
 
George Soros aveva una lista di tre candidati a direttore dell’Open Society Institute, e tutti e tre avevano la stessa radice politica, appartenenza al SKM (Savez Komunisti na Makedonija – Lega dei Comunisti di Macedonia) e per ragioni diverse, principalmente familiari, furono agenti del controspionaggio.
 
Il prescelto, Vladimir Milcin, era un favorito di Kiro Gligorov (primo presidente della Repubblica indipendente di Macedonia, vicino a Tito), che volle anche utilizzarlo nella diaspora macedone negli USA.
 
Anche se ufficialmente i documenti della fondazione dichiarano che dovrebbe trattare assistenza e finanziamento del cosiddetto campo civile, cioè le organizzazioni non governative, per aumentare la consapevolezza dei cittadini nel controllo delle istituzioni statali, l’impegno reale è concentrato fin dall’inizio su un solo obiettivo: il controllo di media e istituzioni educative, con una vasta rete propagandistica che dovrebbe controllare la politica dello Stato, cioè i partiti politici.
 
Era un progetto che prevedeva di prendere il controllo del territorio.
 
Per realizzare l’idea in modo facile e senza ostacoli politici dal governo dell’epoca (LCM, cioè LCM-PDP, SDSM, successori del partito comunista) e dell’opposizione (VMRO-DPMNE), in quel difficile momento per la Macedonia, Paese non riconosciuto e sanzionato dal Consiglio di sicurezza dell’ONU, ma che accettava di rispettare (pur non essendo membro delle Nazioni Unite) e con un blocco commercio unilaterale dalla Grecia (con la tacita approvazione della CEE), come forma di pressione per cambiare nome, George Soros approvò un prestito di 19 milioni di dollari per l’approvvigionamento di petrolio dalla Turchia attraverso la Bulgaria.
 
Soros volle utilizzare tale prestito come leva politica.
 
Provenendo dalla Grecia, al Parlamento macedone si rivolse ai deputati avanzando la proposta di rinominare il Paese “Macedonia slava”.
 
Tutti, tra cui Kiro Gligorov, respinsero ciò e Soros ne fu offeso (con una dichiarazione ai media greci di Salonicco).
 
Tuttavia, il vero scopo dell’”Open Society” fu subito perseguito.
L’idea del direttore esecutivo Milcin, secondo lui, era messianica paragonandosi a Ignazio di Loyola che creò i Gesuiti, o un’èlite.
 
Quindi, si trattava di una specie di missione del narcisista dal disturbo della personalità multipla tipica nella sua famiglia.
 
Cercò di realizzarsi nella sua professione di regista, quando iniziò a lavorare con minorenni nei licei.
 
Fallì per arroganza, freddezza e aggressività.
 
Eppure, come direttore della Fondazione, ben finanziata, la sua idea ebbe successo.
 
I risultati dei suoi 23 anni di direzione sono visibili ovunque.
 
La rete di Soros è stata creata ed è operativa.
 
I nuovi giornalisti e cosiddetti intellettuali macedoni furono coltivati come funghi in un seminterrato.
 
Avanzavano professionalmente e finanziariamente, ricevendo compensi per presunti documenti scientifici mai pubblicati o valutati da qualcuno.
 
Viaggiarono nel mondo come funzionari della rete di Soros, organizzando forum e conferenze su certi temi per cui venivano pagati profumatamente.
 
Invece di giornalismo e scienza, la rete dei “sorosoidi” spaccia propaganda di Soros (e CIA).
 
I proprietari dei media, redazioni e politici erano sempre più impotenti di fronte alla rete, che poteva cambiarne la vita in una notte.
 
Una storia a parte sono i cosiddetti intellettuali macedoni che, privi di valutazioni obiettive, dipendevano da Soros per finanziare i propri irrilevanti lavori scientifici che non passavano nemmeno il filtro più scarso di scientificità.
 
In collaborazione con i politici, in Macedonia un ambiente di “utili idioti” che senza obiezioni svolgono i compiti assegnatagli da Milcin.
 
Molte prove dimostrano che dietro ogni tentativo di controrivoluzione, colpo di Stato e simili, in particolare nella crisi in Macedonia, c’è la firma di Vladimir Milcin e Soros.
 
Tensioni interetniche, crisi e scontri politici, rivoluzioni tipo Maidan, elezioni anticipate vengono organizzate tramite tale mezzo e il suo raggruppamento intellettuale.
 
Ciò apparve particolarmente chiaro dal 2006.
 
Insieme alla rete che opera a livello regionale da Budapest in stretta collaborazione con Canvas di Srga Popovich o Otpor di Dragan Gilas e Sonja Licht, in coalizione con il Partito Democratico di Boris Tadik o i liberaldemocratici di Chedomir Jovanovik, Soros ha ben organizzato e gestito fino a poco prima la vita politica in Serbia.

La situazione in Ungheria è la stessa.

 
 


Prima il denaro fu usato per occupare lo spazio radiofonico nazionale e locale.
 
Poi si continuò con le stazioni TV comprando A1 (ex-stazione televisiva nazionale privata macedone) e includendola nella rete privata e commerciale occupata con la cooperazione di giornalisti scelti.
 
E infine, nel 1995, Soros iniziò la conquista della carta stampata.
 
Prima comprò un editore (Europa 92 a Kocani) e poi fondò il quotidianoDnevnik, la cui redazione riceve fondi da Soros.
 
Iniziarono a prepararsi per le elezioni del 1998 dirette da Madeleine Albright quale “cambio” per promuovere i “nuovi” politici di destra.
 
Alcuni giornalisti indipendenti lo capirono e ne discussero con Christopher Hill, all’epoca ambasciatore degli USA in Macedonia.
 
Ma poi dall’Austria fece un’affermazione cinica: “Il popolo macedone è messo alla prova ora e vedremo se sia politicamente maturo o dovrà tornare all’asilo“.
 
Gli elettori macedoni non superarono il test.
 
Fallirono per il trucco dei cosiddetti miliardi di Taiwan promessi agli elettori stremati dalla transizione di Vasil Tupurkovski, il capo di Alternativa Democratica, durante la carovana pre-elettorale della “nuova coalizione”.
 
La “vittoria” di Boris Trajkovski (secondo presidente macedone, ucciso in un incidente aereo) alle elezioni presidenziali fu un falso concordato tra la direzione del SDSM (che propose il peggior candidato possibile, Tito Petkovski).
 
Tuttavia dopo il primo turno, i risultati indicarono che il popolo era maturo, poiché il peggior candidato Petkovski era in testa con 150000 voti in più.
 
Poi Madeleine Albright, a capo del dipartimento di Stato, intervenne direttamente inviando gli auguri per la vittoria a Boris Trajkovski.
 
Era chiaro che la Macedonia era stata ingannata.
 
Il corpo elettorale macedone ignorò le “istruzioni della propaganda” date dall’Open Society di Soros.
 
 Poi ci fu l’episodio del “riconoscimento di Taiwan” che la Macedonia sconta a caro prezzo ancora oggi.
 
Infatti, su richiesta di Kiro Gligorov, attraverso Boutros Boutros Ghali (Segretario Generale delle Nazioni Unite) e il Consiglio di sicurezza, la Macedonia, che non era membro delle Nazioni Unite e non aveva i confini statali nella Jugoslavia riconosciuti, per motivi di sicurezza chiese un monitoraggio internazionale sul confine settentrionale.
 
La missione fu approvata come UNPREDEP e schierata sul confine amministrativo.
 
I cinesi ebbero un ruolo fondamentale nella missione.
 
Dopo il riconoscimento di Taiwan, su iniziativa di Vasil Tupurkovski (capo della gioventù comunista ai tempi di Tito), la Repubblica Popolare Cinese si ritirò dalla missione e UNPREDEP fu chiusa, e la Macedonia rimase senza confini statali riconosciuti e sorvegliati a nord.
 
La Cina chiuse l’ambasciata a Skopje, mentre al Consiglio di sicurezza la Macedonia era alla mercé di Stati Uniti e partner europei.
 
Ciò inevitabilmente portò alla fase successiva, vissuta dopo il tentato assassinio di Kiro Gligorov.
 
Da tale passo si può concludere che lo scopo dell’attentato permettesse, con la sua eliminazione, di portare al potere la squadra del SDSM che, individualmente e attraverso varie cooperazioni, aveva già accettato di distruggere lo Stato della Macedonia.
 
Sfortunatamente per loro, Gligorov sopravvisse all’attentato ed ebbe il secondo mandato a capo di Stato.
 
I piani furono rinviati per non far scoprire i mandanti dell’attentato.
 
Nessuno ne fu ritenuto responsabile, non vi fu alcuna indagine seria, nessun processo, alcuna responsabilità politica.
 
Perciò la coalizione per il cambiamento e i nuovi capi furono rilanciati direttamente da Washington nel 1998.
 
L’obiettivo era attivare le misure che “silenziosamente” avrebbero avanzato la legge sulla protezione congiunta delle frontiere, ideata da esercito degli Stati Uniti e istruttori del MPRI (L-3 MPRI, fornitore globale di servizi militari privati, che offre una vasta gamma di servizi professionali a clienti pubblici e privati, in particolare dipartimento della Difesa, dipartimento di Stato, dipartimento di Giustizia, dipartimento per la Sicurezza Nazionale, forze dell’ordine organizzazioni, governi, agenzie governative e imprese commerciali).
 
E’ interessante ricordare che al primo tentativo, l’ambasciatore russo reagì ferocemente inviando una nota di protesta a Blagoj Handziski, ministro degli Esteri, ma non fu preso sul serio, e la protezione delle frontiere congiunta si ebbe dopo la guerra, nel 2001.
 
La Fondazione ha un particolare interesse per la popolazione albanese.
 
Ha investito molto denaro per costruire media e intellettuali albanesi che dovrebbero svolgere i loro compiti per cui oggi sono attivati su ordine di Milcin.
 
Il riconoscimento dello Stato del Kosovo fa parte dei piani di Soros.
 
In Macedonia, Saso Ordanovski, Guner Ismail e le controparti di Soros-Washington in Kosovo come Veton Suroi e altri, ne sostengono la propaganda.
 
Un altro piano era la creazione di organizzazioni “non governative” albanesi come Razbudi (Risveglio), ma anche giornali, radio e televisioni locali così come portali “civili”.
 
Insieme ai macedoni Archi Brigade, Singing Skopjans e Piazza della Libertà, creazioni personali di Milcin, hanno attaccato il progetto governativo Skopje 2014.
 
Lo scopo era provocare un conflitto interetnico sulla ricostruzione del centro della città in stile neoclassico.
 
Lo stile scelto fu definito espressione architettonica mono-etnica del nazionalismo macedone.
 
Ci fu un tentativo di rivolta per combattere la discriminazione verso gli omosessuali.
 
Anche un attacco fallito contro la Chiesa ortodossa macedone, quale testimonianza di sciovinismo ortodosso contro la comunità islamica, anche se la presenza dell’Arabia Saudita si vede ovunque.
 
Eppure tali scenari fallirono, anche se vi furono tentativi di attivarli di volta in volta.
 
Un esempio fu l’assassinio di cinque pescatori vicino a Skopje, il Giovedì Santo prima della Pasqua del 2012.
 
Oppure quest’anno a gennaio per l’Epifania, quando un gruppo di islamisti albanesi del Kosovo giunse dalla Siria, attraverso Turchia e Bulgaria, per massacrare i villeggianti sul fiume Vardar e il Lago di Okhrid.
 
E’ interessante che Milcin fosse piuttosto invisibile mentre il SDSM era al potere (fino al 1998) e nei primi due anni di governo dei “nuovi” politici del VMRO-DPMNE insieme ad Alternativa Democratica.
 
Improvvisamente, nel 1999 divenne ferocemente attivo durante la guerra, e nel 2001 ebbe un ruolo chiave nel disarmare il Paese.
 
Grazie a media, attivisti, intellettuali e politici pagati da Soros, il Paese si arrese a ricatti e discredito.
 
Intercettazioni telefoniche del governo furono attuate, proprio come oggi, con il supporto delle strutture del ministero degli Interni, questa volta colte in flagrante.
 
Lo stesso scenario fu utilizzato anche per preparare il “putsch”.
 
Ma la maggior parte del popolo non solo ricorda il passato, ma ha anche perso completamente fiducia nella rete di Soros.
 
I media in cui lavorano i “gesuiti” addestrati e pagati dall’Open Society Institute non ammaliano più nessuno.
 
Le loro esortazioni ad essere virtuosi come gli ucraini o a seguire l’esempio degli ungheresi e simili, non hanno ricevuto risposta positiva.
 
Ecco perché ragazzi e studenti sono oggi manipolati attraverso “plenum” ad hoc e istigati alla rivolta contro le riforme dell’istruzione.
 
L’assurdità di tali richieste è dimostrata dal fatto che, con il sostegno di docenti e professori, si chiede di abolire l’esame di matematica per la maturità di Stato.
 
Poi c’è stato l’attacco al valico di frontiera, cioè la stazione di polizia di frontiera di Goshince.
 
Anche se la logica mostra che Stati Uniti e partner europei non avrebbero cercato di destabilizzare la Macedonia come nel 2001, con gli albanesi del Kosovo, ciò è successo perché la squadra di Soros ha fallito.
 
In realtà, gli Stati Uniti d’America non volevano ricorrere agli albanesi a causa della Russia, dopo l’operazione in Crimea, dato che la possibile destabilizzazione regionale dal Kosovo e l’attacco alla Macedonia, sarebbero la prova che Stati Uniti e Unione europea, cioè la NATO e la missione dell’Unione europea in Kosovo, hanno fallito totalmente.
 
I Balcani non si sono stabilizzati e il Kosovo come Stato non è una garanzia di stabilità, al contrario esporta destabilizzazione.
 
Tuttavia, nonostante la logica, hanno iniziato oggi in Macedonia, mostrando panico e nervi tesi da tempo sotto pressione.
 
E ora, perché gli USA vogliono tanto attizzare il Nord e l’intero confine nordoccidentale della Macedonia?
 
La ragione è semplice e va fatta risalire a quando l’Istituto Carter per la democrazia, nel 1993, preparava il materiale per il centesimo anniversario della prima guerra mondiale, sottolineando le guerre balcaniche, ma anche quelle nella regione del Caucaso e Mar Nero, pubblicando una ristampa delle relazioni Carnegie-Aspen.
 
Secondo la dottrina militare dell’esercito statunitense, i Balcani (la parte occidentale) e la regione caucasica del Mar Nero sono territorialmente zone di guerra compatte che non dovrebbero essere attraversate da frontiere internazionali.
 
Similmente all’attuale realizzazione del progetto di Stato islamico, si tratta di eliminare le frontiere tra Paesi e creare unità territoriale.
 
Per realizzare ciò, vi è la necessità di ignorare i confini esistenti e di spezzare la continuità tradizionale di Stato e politica.
 
Fu facile con la Macedonia, perché Slobodan Milosevich, su richiesta della Grecia, non ne riconobbe i confini fino al 1996.
 
La prima delimitazione fu fatta dal ministro degli Interni della Repubblica federale di Jugoslavia Milutinovic (ex-ambasciatore in Grecia) e da Ljubomir Frckovski, ministro degli Interni fino al 1995 e ministro degli Esteri nei governi del SDSM del 1995-97, che apertamente lavorava per gli interessi statunitensi-greci (memorie di Gligorov e Andov).
 
Con Kiro Gligorov, che apparteneva alla vecchia scuola politica della RFSJ, i desideri degli Stati Uniti erano difficili da raggiungere.
 
L’operazione fu lenta e assai camuffata.
 
Gligorov non era un grande promotore della NATO, preferiva neutralità e adesione all’Unione europea a ritmo lento, promosse la politica di neutralità attiva e l’equidistanza verso i vicini e centri di potere.
 
Non si addiceva ai “partner” della Macedonia già posizionati nell’esercito, ministero della Difesa, polizia e ministeri degli Interni e degli Esteri.
 
La legge di riammissione fu utilizzata e attraverso gli emendamenti avanzò anche quella sulla protezione congiunta dei confini con la Repubblica federale di Jugoslavia.
 
Eppure, entrata pienamente in vigore dal 2001 e con una frontiera interstatale con il Kosovo, l’ex-ambasciatore statunitense Lawrence Butler di fronte ai media e in presenza dei rappresentanti dell’esercito, dimostrò che non vi è alcun confine fisico tra Macedonia e Kosovo.
 
Così, l’ultimo attacco è la dimostrazione dello stesso messaggio, precedentemente dato in versione politica.
 
Il presidente albanese Edi Rama ha affermato che, se la Macedonia non aderisce alla NATO, l’unità naturale dello Stato pan-albanese verrà attuata.
 
Dato che il Kosovo è un protettorato della NATO gestito dall’Unione Europea, è interessante come l’incidente di Goshince non sia stato commentato da esse.
 
E’ ovvio che fosse una prova per valutare terreno e reazioni del Paese.
In ogni caso, ciò che non va secondo il piano è la forte volontà dei cittadini macedoni, dopo 25 anni di terrore psicologico e blocchi permanenti, che finalmente escono dall’asilo non fidandosi più della propaganda e della reti che la diffondono.
 
Hanno perso fiducia negli “ideali” di UE e NATO come “unica scelta” e chiedono allo Stato di superare efficacemente la crisi.
 
Questa volta si tratta di una fase cruciale per la Macedonia.
 
Deve agire con cautela a causa dell’ambiente (euro-atlantico), delle strutture e reti interne, della composizione etnica della popolazione e dei vicini che in un modo o nell’altro interferiscono per ragioni storiche.
 
Le sue priorità dovrebbero includere distruzione delle reti, rinnovamento dei partiti, ridefinizione della politica dello Stato macedone in conformità con la nuova realtà mondiale, riforma dell’istruzione con introduzione di standard elevati, liberazione dello spazio mediatico dai cloni di Soros.

 
- Fonti:...

Geopolitica
 
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lunedì 18 maggio 2015

MACEDONIA: OGGI A SKOPJE IN PIAZZA DEL PARLAMENTO, COME L'ANNO SCORSO A KIEV, IN PIAZZA MAIDAN

Finalmente anche in Macedonia!... "Tutti" in piazza!... In 20'000  davanti al Parlamento nella Capitale Skopje!... Con il segno "democratico" delle due dita a "V", per "Vittoria",  in alto, bene in vista!... Pronti anche a morire!... Ma... in un tripudio di "rivoluzione colorata"!... Ovvero,... e senza magari neanche saperlo, proprio:... per la sacra ed inviolabile "Libertà" e "Democrazia"!...  in teoria... del Popolo!... ma in pratica.... di Rothschild!...

Proprio così!... Infatti il tutto è al seguito di capi politici, già venduti fin dal principio alla grande finanza monopolistica globale!... come questo demagogo Zoran Zaev!... che per padrino ha nientedimeno che Soros: uno dei maggiori "missi dominici" dell'impero globale di Rothschild!... e quindi, in realtà, si manifesta, si dimostra... e si rischia anche la vita,... ma per chi?...

Ma a favore della "Sovranità Monetaria"... di Rothschild!... A favore del "Debito Pubblico" dovuto a Rothschild strozzino ed affamatore di popoli ridotti a poveri buoi!... A favore dei suoi mercenari e guerrafondai israeliani, americani, europei e Nato, pronti, come in Polonia, in Romania, in Kosovo e dappertutto nel mondo, ad occupare il paese con le loro basi contro la Russia, la Cina e tutto il resto del Mondo, e per una criminale e folle avventura di apocalittica Terza Guerra Mondiale!...

Si può essere più ignoranti, idioti, malvagi e nemici del popolo di così?...
 
Ma certo!...
 
Basta guardare all'Italia!...

Infatti, l'Italia si ritrova:...
- con una economia progessivamente e programmatamente allo sfascio totale  
- con 113 basi militari coloniali Nato sul proprio territorio da più di 70 anni!...
- col secondo Debito Pubblico a livello mondiale a favore dello capostrozzino globale Rothschild,  che, per far pagare detto debito, fa opprimere il popolo di tasse criminali che impoveriscono e riducono in miseria ed alla fame gli strati sociali più deboli!...
- con una "Costituzione" che è una vera e propria truffa rothschildiana a danno del Popolo!...
- con un corpo di leggi sostanzialmente e formalmente a pro dei servi di Rothschild ed ostili al Popolo!
- con delle leggi elettorali truffa che servono ad agevolare i servi di Rothschild ed a turlupinare il popolo!...
- con un parlamento di traditori del popolo, sleali e senza onore, cialtroni venduti, svenduti e corrotti fino al midollo a favore di Rothschild!... ed  a danno del Popolo !...
- che avallano servilmente e criminalmente "riforme" su "riforme" su "riforme" che servono...
-- solo ed unicamente per imporre più tasse sul popolo a favore del "sacro ed inviolabile", criminale, truffaldino, estorsivo, sempre crescente ed eterno "Debito Pubblico" a pro di Rothschild!...
-- solo per tenere il popolo schiavo, assoggettato, sottomesso, ignorante, confuso, impaurito, terrorizzato, incapace di controllare se stesso, ed impossibilitato a ragionare, capire, esprimersi, organizzarsi adeguatamente per ribellarsi in maniera vincente!...
-- solo per portare il popolo domato, incosciente, rimbambito e docile come uno stupido bue fino al macello finale e totale...
-- il tutto, ovviamente e sempre a favore del sovrano Imperatore del Mondo e dell'unico Dio in Terra... il talmudico Rothschild!...  
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PIAZZA DEL PARLAMENTO A SKOPJE COME PIAZZA MAIDAN A KIEV L'ANNO SCORSO
2015-05-17 19.33
MACEDONIA: OPPOSIZIONE IN PIAZZA FINO ALLE DIMISSIONI DEL CAPO DEL GOVERNO IN CARICA!

Proprio come avevamo predetto nel nostro articolo di ieri a tutti i nostri amici e lettori, oggi, domenica 17 maggio 2015, nella piazza del parlamento Skopje, capitale della Macedonia, si sono radunati in 20'000,... che, su una popolazione complessiva della intera Macedonia che è di due milioni, fa una certo bella cifra, ovvero lo 1% di tutta la popolazione, compresi vecchi, donne e bambini,... che alle manifestazioni, specie quelle impegnative e pericolose come questa, in genere non ci vanno gran che.

Il leader dell'opposizione di sinistra macedone, Zoran Zaev, ha detto oggi, agli oltre 20mila manifestanti, scesi in piazza per chiedere le ritiro del governo, di restare davanti alla sede del governo, a Skopje, finché il primo ministro Nikola Gruevski non avrà rassegnato le dimissioni.

"Resteremo qui, davanti al governo! Nikola Gruevski si deve dimettere.

Finché non se ne sarà andato, noi non lasceremo questo luogo" ha detto Zaev ai suoi militanti.
 
L'opposizione accusa Gruevski di corruzione,... come è stato messo ultimamente di moda dal "main stream" del monopolio mediatico rothschildiano, ebraico, massonico globale.

Il paese sta vivendo un momento di artificiosa ma pesante instabilità politica fomentata in tutti i modi in consonanza dall'interno e dall'estero al punto che nei giorni scorsi ci sono state violenze e morti.

E così, finalmente anche la piccola, ma non dimenticata Macedonia, può vantare anch'essa la sua bella "rivoluzione colorata" formato ruspante, la sua "primavera slava" o meglio  "balcanica"!... per la gioia dei galoppini di Soros e di tutto l'apparato di quel "circo Barnum" politico, militare globale  stabile da secoli con cui, in maniera tradizionale, ed ormai  collaudatissima appunto da svariati secoli, i Rothschild attuali,  come  prima di loro, tutti gli altri precedenti capi del Kahal globale, fabbricano su misura, vendono ed esportano rivoluzioni, guerre, guerre civili, colpi di stato, rivolte, sommosse, terrorismo, attentati, assassinii e moti sovversivi vari in tutto il globo terraqueo!

Il fatto è che, almeno a nostro avviso, per quanto l'attuale governo macedone possa essere "corrotto", la cosa non è poi così grave come il rimedio proposto demagogicamente dall'opposizione: ovvero di buttarsi completamente in braccio agli imperialisti guerrafondai ed avventuristi americani, allo stesso modo di come hanno fatto i demagoghi ucraini a Kiev l'anno scorso, riducendo il paese al disastro totale completamente in balia degli strozzini e sicari locali e globali agli ordini del "divino" Rothschild!

Infatti gli americani, che sono i più grandi fantocci al servizio di Rothschild e del suo sistema di potere ebraico, bancario e massonico globale:

- la prima cosa che intendono fare è smembrare la già piccola Macedonia,  facendola infilare a capofitto in una guerra etnica e religiosa che contrapponga slavi ortodossi ed albanesi mussulmani, spaccando il paese e ricavandone una grossa fetta di territorio albanese al confine con la Serbia, il Kosovo e l'Albania, che permetta di bloccare a piacimento il passaggio di condutture di gasodotti, autostrade, ferrovie  o altro simile direttamente dalla Grecia alla Serbia e da lì al resto d'Europa.
 
- e la seconda cosa che intendono fare è sprofondare anche la piccola Macedonia all'età della pietra, come già la Libia, l'Iraq, la Siria, Gaza, etc. a forza di guerre, controguerre civili, guerriglie, distruzioni, morti, miseria, fame e terrore in modo da deprimerne completamente le già minime capacità produttive della popolazione, e ricavarne soprattutto...  profughi,... pronti per la tratta degli schiavi a buon mercato verso il resto "metropolitano" dell'Europa!... Italia "in primis"!... o "in secundis"!

Ovviamente, il tutto  nel quadro locale europeo del "democraticissimo"... Progetto Kalergi, ed in ultima istanza del solito...  globale "libertarissimo"... "Nuovo Ordine Mondiale" rothschildiano!...

(c.v. d.)



Fonte: http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/188883-macedonia-opposizione,-in-piazza-fino-a-dimissioni-premier

TORNA A CASA AMERICANO!...








TORNA A CASA AMERICANO!...

- Video: https://www.youtube.com/watch?v=vt9dBBcNVlU

Era una canzoncina famosa negli anni '50 al tempo della guerra fredda, e poi diventò ancora più popolare negli anni '60 e '70 al tempo della guerra del Vietnam...

Allora era una canzoncina "comunista"!...

Ma adesso, con questa Nato sempre più guerrafondaia in mezzo ai piedi, è una canzoncina che, con minimi riadattamenti, può andar bene anche ai "fascisti", ai "democratici", ai "religiosi" ed agli "atei", ai "cattolici" ed ai "massoni", ed insomma a tutti coloro che hanno anche solo un minimo di buona volontà per evitare la Terza Guerra Mondiale!...

Proprio quella guerra che questi forsennati guerrafondai della Nato vogliono fare a tutti i costi contro la Russia, la Cina e tutto il resto del Mondo!... anche a costo di trascinare tutti, ma proprio tutti in una Apocalisse senza salvezza per quasi nessuno, visto che il rifugio antiatomico, per lo meno a livello popolare, non ce l'ha praticamente nessuno!

Il testo che, con minimi riadattamenti per oggigiorno, proponiamo è dunque il seguente:


TORNA A CASA AMERICANO

Per le strade e le città
dove combattesti già
sei tornato soldatino american
non è più com'era allor
senza evviva e senza fior
non hai pace, non hai fede nel doman.

Go home, Ami Ami go home
la tua bomba atomica che val ?
se la guerra scoppierà
anche te travolgerà
non han pace gli aggressori e tu lo sai.
Torna a casa americano
il tuo fucile lascia star
lo zio Obama sta laggiù
e nei guai ci resti tu
se alla vecchia Europa non dirai Good Bye

Vuoi Firenze tu occupar
a Livorno vuoi sbarcar
ma l'Italia a casa ti rimanderà.
Mister Kerry può viaggiar,
Mister Rothschild può trescar,
ma nessuno per Wall Street combatterà.

Go home, Ami Ami go home
la tua bomba atomica che val ?
se la guerra scoppierà
anche te travolgerà
non han pace gli aggressori e tu lo sai.
Torna a casa americano
il tuo fucile lascia star
lo zio Obama sta laggiù
e nei guai ci resti tu
se alla vecchia Europa non dirai Good Bye

Dice Francia Ami go home
Cina incalza Ami go home
tutto il mondo ti ripete Ami go
Se ti stanno ancora a cuor
la tua casa e il tuo lavor
anche tu alla guerra devi dire no!

Fate girare questo post e questa canzoncina perché divengano un augurio di pace per tutti!... anche per il soldatino americano che vorrà pur tornare a casa dai suoi cari  piuttostosto che lasciarci la pelle in giro per il mondo!

sabato 16 maggio 2015

MACEDONIA: PROPRIO DOMANI, DOMENICA 17-05-2015, ROTHSCHILD MANDA IN SCENA LA SOLITA "RIVOLUZIONE COLORATA"


E' come minimo dal 2011 che l'Ufficio Politico di Casa Rothschild per l'Est Europa, più che altro demandato a George Soros, uno dei più "brillanti" "Ragazzi di Cassa" al servizio della "Famiglia", sta lavorando per fare della Macedonia un tranquillo pollaio al totale servizio del solito "Nuovo Ordine Mondiale", più o meno come il Kosovo, il Montenegro, la Bosnia Erzegovina, e la maggior parte degli altri staterelli emersi dallo sgretolamento della ex Jugoslavia attuato in precedenza.
Domani, domenica 17 maggio 2015, i rothschildiani "democratici" hanno deciso di dare inizio alla "spallata finale" per la disgregazione ulteriore della piccola Macedonia, troppo libera, autonoma e sovrana per essere tollerata dai trinariciuti golem e mercenari di Rothschild    
 

LA MACEDONIA... NEL FRULLATORE DI ROTHSCHILD
2015-05-16 17.45
NON RIUSCENDO A PIEGARE LA MACEDONIA "CON LE BUONE"
ORA ROTHSCHILD ED I SUOI SICARI CI PROVANO "CON LE CATTIVE"

GIUSTO PER DOMANI, DOMENICA 17 MAGGIO 2015, INCOMBE IL SOLITO COLPO DI STATO ROTHSCHILDIANO FILOAMERICANO, MA OVVIAMENTE MASCHERATO DA "RIVOLUZIONE COLORATA"!... IN NOME DELLA "LIBERTA'" DELLA "DEMOCRAZIA", DELLA "GIUSTIZIA", ETC., ETC., ETC., MA, CHISSA' PERCHE', TUTTI QUESTI "SUBLIMI" CONCETTI SONO  ASSOLUTAMENTE INTERPRETATI E MESSI IN PRATICA:

- SOLO SU MISURA PER ROTHSCHILD, DI CUI NON SI CONTESTA MAI LA SOVRANITA' SULLA BCE E SULLA SUA MONETA CHE E' L'EURO, SULLA FED E SUL DOLLARO, ETC.

-  E COMPLETAMENTE A DANNO DEL POPOLO MACEDONE CHE, COME IN ITALIA ED IN TUTTI GLI STATI DEL MONDO CHE HANNO CEDUTO LA LORO SOVRANITA' MONETARIA A ROTHSCHILD, SARA' INGANNATO CON COSTITUZIONI TRUFFA E LEGGI TRUFFA, MA SOPRATTUTTO DOVRA' PAGARE SEMPRE PIU' TASSE AD UNO STATO ORMAI NEMICO PERCHE', ASSERVITO A ROTHSCHILD, NON POTRA' PIU STAMPARE IN PROPRIO NEANCHE UN CENTESIMO DEI SOLDI CIRCOLANTI NEL PAESE, MA DOVRA' PRENDERLI TUTTI A PRESTITO AD INTERESSE DA ROTHSCHILD.... CON IL CHE, ANCHE SE DETTO STATO CON LE TASSE RIUSCISSE A RIPRENDERSI TUTTI I SOLDI CIRCOLANTI NEL PAESE E PRESI A PRESTITO DA ROTHSCHILD, ESSO DOVREBBE  COMUNQUE  E SEMPRE PRENDERE A PRESTITO  DA ROTHSCHILD ANCHE I SOLDI CHE SERVONO PER PAGARE GLI INTERESSI SUL CAPITALE PRECEDENTEMENTE PRESO A PRESTITO, METTENDO COSI' IN MOTO IL SOLITO CRIMINALE E STROZZINO MECCANISMO DI INDEBITAMENTO CRESCENTE E PERPETUO CON CUI L'ITALIA, LA UE, GLI USA, TUTTO L'OCCIDENTE E TUTTO IL RESTO DELL'UMANITA' E' INDEBITATO E VIENE SCHIAVIZZATO,  MANDATO IN MALORA, STERMINATO E CANNIBALIZZATO DA ROTHSCHILD, DAL SUO "DIVINO POPOLO ELETTO" E DA TUTTO IL LORO SEGUITO INFERNALE.

INFATTI, IN PIAZZA A SKOPJE, CHE E' LA CAPITALE DELLA MACEDONIA,  E' CONVOCATA UNA GRANDE MANIFESTAZIONE GENERALE DELL'OPPOSIZIONE IN COMPLETO "STILE UCRAINO":... CON ANCHE ORGANIZZAZIONI ARMATE PARAMILITARI, COME A SUO TEMPO A ''PIAZZA MAIDAN" A KIEV IN UCRAINA.

Domani, domenica, George Soros, su sceneggiatura dell'ambasciata americana a Skopje, con la partecipazione di CIA e NSA, inaugurerà una nuova rivoluzione colorata in Macedonia. Obiettivo l'abbattimento dell'attuale governo del tutto sgradito alle forze rothschildiane globaliste che si servono soprattutto degli Usa.

Tra le comparse in scena sono previsti distaccamenti armati dell'UCK del Kosovo e formazioni militari albanesi.

Cioè rivoluzione "colorata", con contorno di invasione dall'esterno. Il colore non è ancora stato definito, ma si presume che possa essere tinto di rosso. Nel senso che ci sarà del sangue.

SCOPJE


 Distruzioni in una via di Kumanovo in Macedonia, provocate dagli uomini armati dell'Uck albanese, i quali provenendo come invasori da oltre confine dal Kosovo albanese e avendo fatto irruzione nel villaggio macedone, avevano aggredito i reparti antiterrorismo della polizia macedone che presidiava la zona.

- Tensione e destabilizzazione in Macedonia, 22 morti.

Circa tre settimane fa, a Kumanovo, al confine con l'Albania una quarantina di uomini ben addestrati "ha fatto irruzione nel villaggio per attaccare istituzioni statali, centri commerciali e eventi sportivi, con l'obiettivo di destabilizzare la Macedonia" ha precisato il premier Gruevski, che ha parlato di uno dei «gruppi terroristi più pericolosi nei Balcani».

Il conflitto tra polizia e il gruppo di uomini armati alla periferia di Kumanovo (nord della Macedonia) si e' concluso con la neutralizzazione dei 'terroristi'. Lo ha annunciato il portavoce del ministero dell'interno a Skopje Ivo Kotevski.

La polizia, ha detto, ha trovato i corpi di 14 terroristi in uniforme, e si sta lavorando alla loro identificazione. Rinvenuto anche un grande arsenale. Kotevski ha confermato la morte di otto poliziotti tra ieri e oggi.


- Dietro le formazioni armate, gruppi che preannunciano una "guerra" per la creazione della "Repubblica d’Illiria”.
E' di almeno 22 morti, tra cui otto poliziotti macedoni e 14 componenti di un gruppo armato di probabile origine albanese, guidato da 5 cittadini kosovari,e di 37 feriti, il bilancio degli scontri che si sono svolti a Kumanovo, cittadina, a maggioranza musulmana, situata nel nord della Macedonia, alla frontiera con Serbia e Kosovo, nel fine settimana appena trascorso.

Ad oggi non sono confermate le voci che circolavano ieri sulla presenza di vittime civili. Le forze dell'ordine hanno rinvenuto un consistente arsenale negli stessi luoghi in cui sono avvenuti gli scontri a fuoco.

Il governo macedone ha proclamato due giorni di lutto nazionale per gli agenti uccisi mentre il presidente Gjorge Ivanov ha convocato un consiglio di sicurezza nazionale e invitato i capi dell'opposizione e il principale partito di etnia albanese a unirsi alle autorità contro la sfida terrorista.
 
Al termine del consiglio, Ivanov ha dichiarato che "le forze di sicurezza macedoni hanno sventato una serie di attacchi terroristici coordinati in diverse località del paese che miravano a causare destabilizzazione, caos e paura".
 
Per il primo ministro Nikola Gruevski si tratta di uno dei "gruppi terroristi più pericolosi nei Balcani".
 
Gli incidenti sembrebbero inserirsi in un contesto più ampio di tensioni politiche che stanno interessando la Macedonia ormai da giorni.
 
Tre settimane fa si è svolta un'incursione di un gruppo armato di albanesi arrivati dal Kosovo, che hanno preso rapidamente il controllo di un commissariato alla frontiera nord macedone, nella località di Gošince, reclamando la creazione di uno stato albanese sul territorio della Macedonia.

L'attacco, secondo quanto riporta East Journal online, era stato attribuito dalle autorità a "paramilitari kosovari appartenenti all'Uçk", formazione militare albanese-macedone imparentata con il più noto Uçk kosovaro.

In un documento diffuso dai media, nella capitale macedone, gruppi estremisti dell'indipendentismo albanese, fra le quali l'Uck (Esercito di liberazione del Kosovo), che combatté contro le forze serbe alla fine degli anni Novanta, affermano che ha preso il via il processo di instaurazione della "Repubblica di Iliria".

Quello di Kumanovo, dove il 9 giugno 1999 veniva siglato l'accordo che concludeva la guerra del Kosovo, sarebbe solo l'inizio, e una vera propria "guerra" alla Macedonia comincerà il 12 maggio prossimo.

"Se le autorità macedoni non accetteranno la nuova Repubblica, il paese sarà distrutto insieme al resto dei Balcani", si legge nel documento.

Gli incidenti di Kumanovo in cui una banda armata ha fatto cinque morti tra le guardie di frontiera macedoni e gli incidenti, precedenti, dell’attacco alla stazione di polizia di Goshince, dodici giorni fa, indicano una seria svolta nella inquieta situazione politica macedone.

Il confine della tensione è quello con il Kosovo. E non sembra esserci dubbio che l'offensiva è condotta dalle forze kosovare dell'UCK.
Il che — tenuto conto che il Kosovo è, di fatto, una vera e propria colonia americana, dove gli americani hanno potuto tranquillamente installare la più grande base militare di tutta l'Europa — indica che i servizi segreti statunitensi sono sicuramente fortemente implicati.
L'Unione europea, molto ipocritamente, ha già "espresso la propria preoccupazione per una crescente instabilità politica, che essa stessa fomenta, nella ex repubblica di Yugoslavia," abitata da circa due milioni di persone, di cui il 25% è di etnia albanese.
Tipica manifestazione 'spintanea' dell'opposizione 'democratica' davanti al 'corrotto' parlamento macedone , secondo i più vieti canoni della più becera e miope demagogia rothschildiana che valgono anche in Italia e che all'insegna del:
- controlliamo ferreamente i piccoli imbroglioni che fregano migliaia di euro all'anno ad uno Stato completamente al servizio di Rothschild,
- ma facciamoci  fottere alla grande, e senza neanche fare una piega, da Rothschild che, grazie a questo Stato corrotto proprio da lui, arraffa migliaia di miliardi di euro ogni anno da tutto il paese, ma riesce lo stesso a metterci gli uni contro gli altri, e riesce a schiavizzarci ed a cannibalizzarci tutti quanti, come se fossimo tutti poveri animali decerebrati.
 
- Ma l'offensiva rothschildiana contro la Macedonia è anche interna.
Il partito "socialdemocratico" di opposizione SDSM, guidato da Zoran Zaev, ha organizzato, quasi simultaneamente ai fatti di Kemenovo, una protesta di piazza, che ha condotto a scontri violenti a Skopje.


La Macedonia è dunque da giorni sotto serio attacco di una delle solite "rivoluzioni colorate" rothschildiane tipo Ucraina, Tunisia, Egitto, etc., e la cosa finirà sicuramente molto male!
 
In modo apparentemente scollegato dai fatti di Kemenovo, ma stranamente in impressionante coincidenza, migliaia di persone sono scese in piazza a Skopje per chiedere le dimissioni del premier conservatore Nikola Gruevski e dell'intero governo macedone, accusato di aver condotto a lungo una "del tutto ingiustificata" campagna di intercettazioni ai danni di oltre 20 mila persone, in prevalenza politici dell'opposizione, giornalisti, diplomatici anche stranieri... "totalmente innocenti ed al di sopra di qualsiasi sospetto di complottare sovversivamente contro il governo e lo Stato di Macedonia" come i fatti concreti e gravissimi occorrenti in questi giorni stanno invece oggettivamente attestando.
 
- Il bilancio dei violenti scontri del 5 maggio a Skopje tra polizia e manifestanti antigovernativi è di 38 agenti feriti e 30 arresti.

Lo ha detto oggi il ministro dell'interno macedone Gordana Jankulovska, che ha condannato fermamente le violenze.

Protagonisti degli scontri un migliaio di dimostranti che avevano tentato di fare irruzione nella sede del governo conservatore, accusato di aver coperto l'omicidio di un giovane ad opera della polizia quattro anni fa.

La protesta era stata generata da nuove rivelazioni del leader dell'opposizione socialdemocratica Zoran Zaev, che da mesi denuncia un vasto scandalo di intercettazioni operate "ingiustificatamente" dal governo a carico di migliaia di politici, giornalisti, diplomatici.

Da martedì scorso nel paese, e soprattutto a Skopje, sono in corso manifestazioni contro il governo guidato da Nikola Gruevski, leader del partito nazionalista VMRO, al centro di fortissime polemiche ed "ovviamente" e "secondo copione" accusato dall'opposizione di "corruzione".
 
Mentre è già annunciata una grande manifestazione nella capitale, il prossimo 17 maggio che, con ogni evidenza, appare il preludio di una nuova "rivoluzione colorata" in Macedonia.


- Ma perché una "rivoluzione colorata" in Macedonia e perché ora?

Per cercare di capire è utile tenere conto che sia il presidente macedone, Gjorge Ivanov, che il primo ministro Nikola Gruevski, erano il 9 maggio sulla Piazza Rossa di Mosca.

Gesto più che simbolico di differenziazione rispetto alla posizione europea e occidentale.

La Macedonia non è entrata nella Nato, nonostante molteplici e micidiali pressioni esercitate nei confronti del precedente presidente macedone Kiro Gligorov.

L'ambasciata americana a Skopje è piuttosto simile, per dimensioni, a un gigantesco ministero.

E, infatti, è da quell'avamposto — collocato proprio sulla linea di faglia che divide l'ovest dall'est — che viene diretta tutta la politica statunitense dell'area balcanica.

Non senza l'aiuto attivo e potente della "Open Society" di George Soros che, dal lontano 1993, mise gli occhi sulla Macedonia, reclutando con successo non pochi quadri della ex Gioventù Comunista macedone per farne i suoi propagandisti.

Naturalmente si cominciò con le televisioni e i giornali, che vennero comprati velocemente.

L'uomo di punta dell'operazione conquista della Macedonia fu, ed è tuttora, il regista cinematografico Vladimir Milcin (anche lui "brillante" ex comunista), che è dietro la nascita di diversi complessi musicali e artistici — lautamente sovvenzionati da Soros, appunto — come l'"Archi Brigade", "Singing Skopjans", and "Square Freedom".

Tutti sintomi di preparazione della rivoluzione colorata, direttamente rivolti verso la gioventù occidentalizzante, da tempo preparata dai media occupati in precedenza.

Nel frattempo la stazione Radio/Tv B92 invita alla rivolta contro il governo "filo russo" di Nikola Gruevski.

Ma Soros e Milcin hanno lavorato anche sulla minoranza musulmana (albanese), circa il 25% dei due milioni circa di macedoni.

Per loro sono state create "organizzazioni non governative" come "Razbudi se" (Svegliati) e "Civil"; portali web, stazioni radio e televisive.

Così ben si comprende la "dualità" dell'offensiva in atto: una interna e sociale, l'altra esterna ed etnica.
 
Manifestazioni del tipo "rivoluzione colorata" e, simultaneamente, attacchi alla frontiera.
 
Del resto il tutto è a carte scoperte.
 
Il presidente albanese Edi Rama ha recentemente dichiarato che, se la Macedonia non intende diventare membro della Nato, allora non resta che costruire una nuova entità statale pan-albanese, cioè musulmana, la "Grande Albania"pronta a divenire membro dell'Alleanza Atlantica.

Del resto i macedoni, slavi e ortodossi, hanno rifiutato fino ad ora l'avvertimento per niente amichevole che, nel 1998 l'ambasciatore americano del tempo, Christopher Hill, inviò loro alla vigilia delle elezioni di quell'anno: "Il Popolo macedone — disse pubblicamente — è messo alla prova e ora potremo vedere se è divenuto sufficientemente maturo, o se dovrà tornare indietro all'asilo nido".

A quanto pare è quello che Washington, Tirana e Bruxelles vogliono fargli fare.

Tanto più che la Macedonia potrebbe diventare ora il transito del segmento di gasdotto cosiddetto "Turkish Stream" (quello che si appresta a sostituire il defunto Southstream).

Con la successione di passaggi di frontiera Turchia-Grecia-Macedonia-Serbia.

Washington mostra che non intende permetterlo.


- Pertanto, l'evoluzione della situazione in Macedonia è dovuta in realtà  al rifiuto del governo macedone di sostenere le sanzioni nei confronti della Russia, nonché della sua decisione di aderire al progetto del gasdotto Turkish Stream”.

È questa l'opinione di Sergey Lavrov che ha aggiunto: “Non possiamo evitare di pensare che ci sia un qualche collegamento tra questi fatti”.

Intervenendo alla conferenza stampa seguita all'incontro avuto con il primo vice-premier macedone, il ministro degli Esteri della Serbia e il presidente dell'OSCE Ivica Dačić, il ministro degli Esteri russo ha interpretato così le richieste delle forze di opposizione in Macedonia che, supportate dall'Armata di liberazione del Kosovo, hanno chiesto a gran voce le dimissioni del premier Nikola Gruevski.
 
 
- Isolamento occidentale per la Macedonia

Da inizio settimana il primo ministro macedone non può più contare sull’appoggio diplomatico dell’Occidente, a meno che... "non modifichi la propria politica di 180 gradi e non lo faccia al più presto."
È questo il senso del messaggio minaccioso e ricattatorio inviato l'altro pomeriggio dall'ambasciatore americano a Skopje, Jess Baily, che — dopo un incontro con Gruevski — ha letto un comunicato congiunto firmato, tra gli altri, anche da Italia, Francia, Regno Unito e UE.

"Abbiamo reiterato al primo ministro tutta la nostra preoccupazione per il fatto che il governo non abbia fatto alcun progresso in quanto alle accuse di malaffare emerse dalle intercettazioni telefoniche", ha dichiarato Jess Baily.

"Questa continua inazione ci fa dubitare seriamente della dedizione del governo macedone ai principi e ai valori democratici della comunità euro-atlantica".

Ieri è poi toccato al rappresentante italiano a Skopje, l'ambasciatore Ernesto Massimino Bellelli, ripetere "l'avvertimento", augurandosi l'apertura immediata di "un'inchiesta trasparente e credibile" sulle ultime rivelazioni.

L'ambasciatore ha dichiarato alla stampa. "Io e altri quattro ambasciatori abbiamo detto a Gruesvki che rischia l'isolamento diplomatico se non prende delle misure rapide riguardo alla libertà di stampa, allo stato di diritto e se non dà il via ad un'investigazione seria su quanto emerso dalle intercettazioni telefoniche".

 
Le forze di opposizione in Macedonia, supportate dall'Armata di liberazione del Kosovo, hanno chiesto a gran voce le dimissioni del premier Nikola Gruevski.

Secondo quanto dichiarato nei giorni scorsi dall'ex comandante dell'Armata di liberazione nazionale, Ali Ahmeti, gli albanesi, che in cambio hanno ottenuto da tempo un sostanziale via libera Nato alla costituzione della loro "Grande Albania", sostengono il progetto di cooperazione con gli USA, la Nato e l'UE e si sono detti pronti a tutto per aiutare l'opposizione ad ottenere le dimissioni del premier.

Il rischio, secondo diversi analisti e politologi internazionali, è che in Macedonia si stia cercando di preparare il campo a una nuova "rivoluzione colorata" che possa modificare ancor di più i rapporti di geopolitica nello scacchiere internazionale.


Da metà febbraio il leader dell'opposizione, il socialdemocratico Zoran Zaev, pubblica ogni settimana intercettazioni telefoniche riguardanti il governo che farebbero luce su diversi casi di corruzione e abuso di potere di cui l'esecutivo Gruevski sarebbe responsabile.

In conseguenza di ciò, dal 5 maggio, migliaia di macedoni si ritrovano quindi ogni giorno alle 18 davanti al palazzo del governo, reclamandone dimissioni.

Notare lo "sfottò" allusivo con cui questo agente "democratico" rothschildiano di Otpor provoca i poliziotti macedoni.
Video: "primavera" rothschildiana in Macedonia

- https://www.youtube.com/watch?v=vyijfhXQs3M

- https://www.youtube.com/watch?v=Wjez_4FtWKY
 
Domenica 17 maggio, il partito dell'opposizione, guidata dal leader politico Zaev, ha confermato una protesta di massa cui parteciperanno anche alcuni rappresentanti del Partito socialdemocratico europeo (Pse).

"Domenica a Skopje inizia il ritorno della libertà e della democrazia", assicurano i socialdemocratici macedoni, che invitano tutte le etnie del paese a scendere in piazza unite, come a voler smentire la teoria della crisi interetnica avanzata dal governo.

Intanto, probabilmente su pressione delle principali potenze occidentali, il capo dei servizi segreti e cugino del primo ministro, Mijalkov, ha indirizzato a Gruevski una lettera in cui ha presentato le dimissioni "per aiutare a risolvere la crisi politica creata dall'opposizione".

Dimissionari anche due ministri, quello dell'Interno, Gordana Jankuloska, e quello dei Trasporti, Mile Janakleski.

A oggi, i punti interrogativi irrisolti — dalla provenienza dei materiali riservati nelle mani dell'opposizione alle modalità dell'operazione di polizia, dalla reale provenienza del gruppo armato di Kumanovo ai suoi obiettivi politici — restano molti.

L'opposizione, per il momento, non sembra rinunciare al suo obiettivo principale, le dimissioni di Gruevski, che, da parte sua, non sembra disposto a retrocedere.

A sinistra, la folla che preme contro la polizia, (a parte una minima percentuale di gente che non sa e, o non capisce neanche minimamente la vera verità di quello che sta succedendo), e che il "main stream" del solito monopolio mediatico globale rothschidiano spaccia per "spontanea", di "spontaneo" non ha proprio nulla, ma in essa tutto è "spintaneo", ovvero essa è ferreamente controllata ed inquadrata, come un vero e proprio esercito in boghese: dai capetti del partito socialdemocratico all'opposizione e dai suoi sindacati, dai capetti delle varie associazioni e centri sociali e dei vari gruppi di fans delle varie bande musicali rock, da agenti stranieri albanesi, americani, Ue, islamici, e da tutte le altre svariate organizzazioni che vengono abbondamente foraggiate in tutti i modi da  Soros, Otpor, Mossad, Cia, Nsa, Eu, Usa, Nato, Onu, dalla massoneria ebraica rothschildiana, e soprattutto dalle varie organizzazioni ebraiche, sioniste, etc. complessivamente al servizio di Rothschild.

A destra i poliziotti macedoni che non sono neanche molti, né sembrano molto dotati di mezzi e strategie efficaci, visto che palesemente non hanno saputo tenere la folla rothschildiana a debita distanza, ma addiritttura questa gli è già addosso e li mette in evidente difficoltà. 


"D'altro canto, la comunità internazionale, Unione Europea in testa, negli ultimi anni ha perso la capacità di farsi motore di cambiamento in Macedonia."

"Skopje è candidata alla membership dal lontano 2005, ma rimane bloccata a causa dell'infausta "questione del nome" con la Grecia (Atene ritiene, infatti, che il termine "Macedonia" sia parte inviolabile dell'eredità storica e culturale greca)."

"Un isolamento" che va superato, per ridare senso di prospettiva ai cittadini e alle istituzioni macedoni, restituire linfa a un sistema democratico  in evidente crisi, ed evitare che prendano il sopravvento soluzioni (antirothschildiane)  radicali e violente."
 
Proprio per tutto quanto sopra, se la Macedonia piange, anche la confinante Grecia, che si permette di fare sfacciati giri di valzer con la Russia, non deve affatto pemettersi di ridere, ma deve invece stare molto, molto attenta a questa tempestosa "primavera" rothschildiana che imperversa nei Balcani e... dintorni!


Fonti:...

- https://twitter.com/GiuliettoChiesa/status/599503711308742656

- https://www.facebook.com/PANDORATV.IT/photos/a.596888513732284.1073741828.596490170438785/830183737069426/?type=1&fref=nf

- http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/188022-macedonia-scontri-skopje,-38-agenti-feriti-e-30-arresti

- http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/188164-ue-la-situazione-in-macedonia-molto-seria

- http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/188319-

- http://italian.irib.ir/analisi/articoli/item/188749-che-succede-in-macedonia

- http://italian.irib.ir/notizie/politica5/item/188745-lavrov-situazione-in-macedonia-dovuta-a-politica-pro-russia-del-suo-governo

- https://www.facebook.com/PANDORATV.IT/photos/a.596888513732284.1073741828.596490170438785/830183737069426/?type=1#!/PANDORATV.IT?fref=photo

- http://it.sputniknews.com/opinioni/20150511/376192.html

- http://it.sputniknews.com/mondo/20150511/376803.html

- http://it.sputniknews.com/foto/20150513/384179.html

- http://it.sputniknews.com/politica/20150515/396835.html

- http://groundreport.com/what-happens-in-macedonia/
- https://www.youtube.com/watch?v=vyijfhXQs3M

- https://www.youtube.com/watch?v=Wjez_4FtWKY

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venerdì 15 maggio 2015

ANCORA GUERRA IN YEMEN SIGNIFICA ANCORA PROFUGHI PER LA TRATTA DEGLI SCHIAVI VERSO L'ITALIA

ROTHSCHILD HA COMMISSIONATO AI SUOI FANTOCCI: ISRAELE, USA,  NATO, ED ARABIA SAUDITA ALTRI PROFUGHI DALLO YEMEN PER LA SUA TRATTA DEGLI SCHIAVI VERSO L'ITALIA E L'EUROPA!


Le tre maggiori potenze: Usa, Israele ed Arabia Saudita, della coalizione che ha aggredito lo Yemen, viste come una banda di musicanti, tra i quali chi batte la grancassa con gran boati di guerra è proprio il talmudico signore e padrone del monopolio mediatico globale rothschildiano
NEI PROSSIMI GIORNI...
IL "CASUS BELLI" TRA IRAN ED AMERICA...
E' IN AGGUATO A BAB-EL-MANDEB!...

USA ED ARABIA SAUDITA VOGLIONO PROVOCARE ED UMILIARE L'IRAN A BAB-EL-MANDEB

STATI UNITI ED ARABIA SAUDITA VOGLIONO BLOCCARE LA NAVE DI AIUTI UMANITARI IRANIANI AGLI YEMENITI
2015-05-15 17'00

La nave "Iran Shahed" della "Mezzaluna Rossa Iraniana" nel grande porto di Bandar Abbas nella Persia Meridionale, abbondantemente corredata di distintivi della organizzazione umanitaria della "Mezzaluna Rossa", mentre viene approntata per la missione di soccorso ad Hodeida in Yemen sul Mar Rosso

Gli aiuti umanitari dell’Iran allo Yemen non sono graditi ad Usa ed Arabia Saudita


La nave cargo iraniana di soccorso "Nejat" in navigazione nell'Oceano Indiano verso lo Yemen - Video: http://www.presstv.ir/Detail/2015/05/15/411227/Iran-aid-cargo-ship-Nejat-Yemen-Indian-Ocaen

 
Le autorità iraniane hanno inviato una nave cargo con aiuti umanitari allo Yemen in accordo con le Nazioni Unite, ma la coalizione americano saudita sembra non volersene dare per intesa del benestare dell'Onu.

 
In Yemen è scattata la tregua da martedì scorso, 13 maggio 2015, per aiutare la popolazione .

Dal 19 marzo, data di inizio dell'aggressione militare saudita, il conflitto ha causato la morte di 1.400 persone.

Gli effetti raccapriccianti di un'autobomba, dei terroristi di parte israeliana-americana-saudita, fatta esplodere in mezzo alla folla dei civili  a Sanaa, capitale dello Yemen, dove ha provocato più di 60 morti.


La settimana scorsa, secondo i dati riportati dall'ONU, si è registrato il più alto numero di vittime, con almeno 182 civili uccisi, tra cui 51 bambini e 41 donne. Almeno la metà delle vittime sarebbe stata causata dagli attacchi aerei sauditi.

Ad Hodeida, in Yemen,  subito dopo l'incursione dei cacciabombardieri sauditi, i civili insieme ai vigili del fuoco cercano di salvare o per lo meno di ricuperare le vittime vive o morte o quello che resta di loro http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/188665-yemen,-bombardamenti-sauditi-nonostante-la-tregua-9-morti .
Fermare i raid di bombardamento sauditi ed aiutare i civili, privati da mesi dei beni essenziali. È questo l'obiettivo della tregua umanitaria di cinque giorni scattata nella serata di martedì tra la coalizione a guida americano saudita e l'Esercito Popolare Yemenita (Houthi).




A Sadaa, seconda importante città dello Yemen i sauditi hanno bombardato anche quartieri popolari poveri e senza la più minima importanza strategica,  http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/188665-yemen,-bombardamenti-sauditi-nonostante-la-tregua-9-morti col chiaro intento di terrorizzare la popolazione, privarla delle sue case e spingerla altrove trasormandola in massa di profughi da esportazione pronta per la tratta degli schiavi soprattutto verso l'Italia e l'Europa. http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/188742
Anche l'Iran ha pertanto inviato una nave cargo della "Mezzaluna Rossa Iraniana" carica di aiuti umanitari nello Yemen, dove è scattata la tregua da martedì scorso per aiutare la popolazione yemenita.


Mappa dello Yemen con le varie zone di influenza dei due schieramenti: Houthi, sciiti filoiraniani, e degli Hadi, sunniti di parte israeliana-americana-saudita, che si contendono il territorio dello Stato dello Yemen
L'agenzia iraniana di stampa Irna fa sapere che il cargo "Shahed" trasporta 2.500 tonnellate di aiuti umanitari, tra cui medicine, cibo, tende. Nella nave viaggerebbero anche osservatori umanitari della tregua e giornalisti.

Membri della Mezzaluna Rossa Iraniana, mentre assistono e partecipano ai lavori di carico  della nave di soccorso "Iran Shahed" nel porto persiano di Bandar Abbas
Il viceministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, ha confermato con un suo comunicato ufficiale a tutte le parti in causa ed a tutte le agenzie di stampa nazionali ed internazionali che la nave "è stata inviata nel Golfo Persico in coordinamento con l'agenzia delle Nazioni Unite per gli aiuti umanitari". http://italian.irib.ir/notizie/politica5/item/188670-yemen-iran-missione-nave-di-aiuti,-in-coordinamento-con-l-onu



La nave "Iran Shahed" attraccata a Bandar Abbas mentre sta per caricare un intero camion destinato al trasporto via terra, una volta sbarcati al porto di Hodeida in Yemen nel Mar Rosso  

La nave iraniana "Iran Shaed" è  già salpata dal porto di  Bandar Abbas, nel sud dell'Iran. Attualmente essa sta navigando al largo dell'Oman, nel Mare Arabico,  diretta nel Golfo di Aden verso lo stretto di Bab-el-Mandeb per entrare nel Mar Rosso  e puntare su capo Hodeida. Il suo punto di arrivo è il porto sul Mar Rosso della omonima città di Hodeida, controllata dalle forze yemenite houthi, dove conta di approdare la settimana prossima.


Uno dei grossi camion per il trasporto e la distribuzione degli aiuti umanitari iraniani una volta sbarcati al porto di Hodeida in Yemen sul Mar Rosso
L'Irna, citando l'ammiraglio Hossein Azad, ha reso noto che la 34esima flotta "è presente nel Golfo di Aden e nello Stretto di Bab al-Mandab per proteggere la nave con gli aiuti umanitari".


Il cacciatorpediniere lanciamissili iraniano "Alborz",... che è attivo normalmente nel Golfo di Aden nel quadro della sorveglianza internazionale contro la pirateria che infesta quel punto critico importantissimo delle rotte marine tra l'Europa e l'Asia,... e che farà da scorta alla nave "Iran Shahed" che in questi giorni sta portando i soccorsi della "Mezzaluna Rossa Iraniana" alla popolazione yemenita colpita indiscriminatamente dall'aggressione neocoloniale americano saudita
Nella flotta sono presenti la nave cacciatorpediniere Alborz e la nave d'appoggio porta-elicotteri Bushehr, inviate nelle scorse settimane dall'Iran nel Golfo di Aden in funzione antipirateria.


la nave d'appoggio porta-elicotteri "Bushehr" inviata nelle scorse settimane dall'Iran nel Golfo di Aden in funzione antipirateria, e che in questi giorni farà anche da scorta alla nave iraniana "Iran Shaher" portasoccorsi alla popolazione civile yemenita bombardata dagli aerei americano sauditi.
Il Pentagono ha denunciato come "non necessario" l'invio di navi militari da parte di Teheran per scortare il cargo, in quanto gli USA starebbero "monitorando" la nave iraniana.


A sua volta, il rappresentante ufficiale delle forze della coalizione israeliana-americana-araba che sta conducendo attacchi contro lo Yemen, il generale di brigata Ahmad Asiri, ha dichiarato che non permetterà il passaggio dell'imbarcazione iraniana senza il permesso e l'autorizzazione delle Nazioni Unite.

In questo caso è più che evidente che Rothschild tramite Israele-Usa-Arabia Saudita vuole umiliare l'Iran con la strapotenza dei suoi subalterni, infatti, a provocare gli iraniani,  sono stati mandati in avanscoperta i fantocci sauditi, ma intanto i fantocci americani  concentrano le loro portaerei vicino allo Stretto di Bab-el-Mandeb dove è chiaro che vorrebbero tendere una vera e propria imboscata per condizionare pesantemente o anche annientare la piccola flotta iraniana che fa da scorta alla  nave "Iran Shahed" carica di aiuti umanitari della " Mezzaluna Rossa Iraniana" per la popolazione yemenita houthi.


L'importanza strategica dello Stretto di Bab-el-Mandeb è facilmente comprensibile anche ai più profani di geostrategia in quanto anche da questa semplice cartina geografica se ne afferra immediatamente la funzione di passaggio obbligato da e per il Mar Rosso a Sud; mentre a Nord,  per l'accesso o l'uscita dal Mediterraneo vi è l'equivalente Canale di Suez.
E' altrettanto chiaro che un qualsiasi convoglio marittimo che transiti per Bab-el-Mandeb si trovi in una situazione particolarmente critica dal punto di vista militare in quanto le possibilità di manovra sono minime anche per ciascuna singola e piccola nave che rimane sovraesposta come facile bersaglio isolato agli attacchi missilistici, di terrra, aerei, marini e sottomarini.


L'Iran ha risposto facendo sapere che difenderà a tutti i costi la inviolabilità, sovranità e libertà di movimento della propria nave contro qualsiasi Stato osi intercettare la nave cargo.

"La Repubblica Islamica non permettera' ai paesi coinvolti nell'aggressione contro lo Yemen, di ispezionare una sua nave di aiuti che e' in viaggio verso lo Yemen."
Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Marzieh Afkham, 2015-05-13, parlando ai giornalisti.  http://italian.irib.ir/notizie/politica5/item/188586-iran,-no-a-ispezione-della-nave-aiuti

Teheran ha anche detto tramite il vice capo di Stato maggiore dell'esercito iraniano, il generale di brigata Masud Jazzayeri, come riportato testualmente dall'agenzia iraniana Fars:...

"Riteniamo qualsiasi attacco contro la nave della Mezzaluna Rossa Iraniana come un vero e proprio atto di guerra contro di noi nella regione".


Uno dei tanti cittadini americani che, a proprio rischio e pericolo si espone in prima persona a favore della pace e contro la politica criminale guerrafondaia e coloniale dell'imperialismo degli Stati Uniti in  danno del piccolo Stato e Popolo dello Yemen
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- Notizia di RadioItalia Irib del 2015-05-16 15.20:

<< Iran: non necessaria autorizzazione saudita per fonire aiuti a yemeniti  
Tehran - L'Arabia Saudita non e' in grado di prendere decisioni in merito alla fornitura di aiuti umanitari allo Yemen, che e' stato preso di mira dall' aggressione militare dello stesso regime di Riyadh.
Lo ha detto il vice ministro degli esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, citato dall'IRIB.
 
"L'Arabia Saudita non può decidere per l'ONU e per i paesi che vogliono aiutare lo Yemen,".
 
Ha poi sottolineato che il blocco aeronavale deciso dalla coalizione Usa-Saudita, ha impedito l'arrivo di aiuti umanitari agli abitanti di oltre 20 province dello Yemen.
 
"La Repubblica islamica è pronta a fornire soccorsi a tutte le zone dello Yemen, ed e' in grado di intensificare la procedura di raccolta e invio di aiuti" [allo Yemen].
 
L'Arabia Saudita ha lanciato la sua invasione militare contro lo Yemen, il 26 marzo - senza un mandato delle Nazioni Unite - con il pretesto di aiutare Abed Rabbeh Mansour Hadi, dittatore yemenita deposto lo scorso febbraio dai combattenti sciiti Houthi, e nel vano tentativo di reprimere appunto gli stessi Houthi del movimento politico Ansar Allah, che dal 21 settembre controllano la capitale Sana'a, e altre grandi citta' e province delo Yemen.

Fonti:

- http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/188716-gli-aiuti-umanitari-dell’iran-verso-lo-yemen